Come si dice batch cooking in francese?

Henri Rivière. 1889. Sei operai su una piattaforma della Torre Eiffel. Museo d’Orsay. Parigi.

Guardo un servizio televisivo in cui una giornalista mi parla di una rivoluzione venuta dagli Stati Uniti chiamata batch cooking che spopola sui social. Il batch cooking consiste nel preparare i suoi pasti in anticipo per la settimana. Parlate di una rivoluzione! Insomma la giornalista e i cretini filmati nel servizio che si estasiano davanti a questa rivoluzione copernicana, stanno scoprendo qualcosa che esiste dalla notte dei tempi in questo fottuto Paese e che si chiama in francese: la gamella, preparare la gamella, fare la gamella, cucinare la gamella della settimana, portare la sua gamella al lavoro, ai campi, in ufficio, in fabbrica….ecc”. Esempio: stai mangiando con noi alla mensa questa settimana, Alex? Si, ma porto la mia  gamella. Probabilmente, una trovata commerciale di qualche fabbricante di gavette di plastica questa storia di batch cooking. E poi, potete raccontarmi tutte le frottole che volete, che il batch cooking permette di mangiare in modo più sano, che i grandi cuochi si sono messi al batch cooking, che il batch cooking ti fa guadagnare tempo (a fare che? guardare dei video di batch cooking?) e ti evita di pensare ogni giorno a cosa cucinare…ecc. Quando pratico il batch cooking (non sapevo che facessi del batch cooking come monsieur Jourdain non sapeva di parlare in prosa nel borghese gentiluomo di Molière) e che porto la mia gamella al lavoro, è per la stessa fottuta ragione di quella di tutti i lavoratori di questo Paese che fanno del batch cooking senza saperlo, siamo troppo squattrinati per mangiare al ristorante!

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