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E merda alla parigina!!!!!!

Cliccate l’immagine per vedere la ricetta del gâteau des Rois di Bordeaux!

E merda alla parigina che invade tutto per la Befana anche la mia panetteria! E Merda a questa schifosa galette des Rois alla frangipane! Evviva la nostra tradizione bordolese del gâteau des Rois! Evviva la nostra antica brioche des Rois, il lievito fresco e l’acqua di fior d’arancio! E basta con la sudditanza a tutto quello che viene da Parigi. Siamo bordolesi, si o no?

Mansplaining!

Siena 1921. Sul cammino della Basilica dell’Osservanza: zucche su un tetto. Scatto di Lucien Roy (1850-1941)

La zia da due o tre settimane mi parla della torta alla zucca della sua infanzia bordolese, della sua bontà, della nonna che la preparava per le due sorelle – la zia e mia madre – quando tornavano dalla scuola in autunno. Aveva otto anni, ma il gusto indimenticabile della torta alla zucca della nonna, se ne ricorda come se fosse ieri. Ahi, lei sospira, fa almeno quaranta anni che non ho mangiato di torta alla zucca! Quanto mi piacerebbe una fetta della torta alla zucca della nonna! Ho sempre pensato, le dico di un’aria dubbiosa, che odiavi la zucca! Non ti conoscevo questa passione per questo coso! Beh, si vede che non mi conosci troppo bene nonostante io, sfortunata che sono, ti ho visto quasi nascere, animale! Oh Dio! Quanto eri brutto, sembravi una salsiccia! Ho detto a mia sorella dopo il parto…va bene, va bene, interrompo la zia, te la faccio io la tua fottuta torta alla zucca, vieni domenica per il pranzo. La zia dice di non credere troppo nei miei talenti di pasticciere ma come lei non è affatto difficile…..E grazie zia di gelarmi un polmone con questa frase assassina per la mia autostima! Ma vedrai, e sapete come sono se leggete questo fottuto blog, ed eccomi a raccontarle la storia della zucca dai tempi dei romani fino ad oggi anche se non ho la minima idea di quello che sto raccontando e che mi sto inventando tutto. La zia che ha il vantaggio, contrariamente a me, di conoscere il soggetto, è un monumento di pazienza…. va bene diciamo che lei mi lascia perorare per dieci minuti! Ma pensate che in vita mia, tranne una o due volte in zuppa, non ho mai mangiato di zucca, detesto la zucca e le sto addirittura raccontando tutte le virtù della zucca inventate da me. Spero la zia non mi faccia una domanda su questa fottuta torta alla zucca che non ho nemmeno la minima idea di come si fa questo fottuto coso! Va bene, va bene, mi interrompe la zia che ha esaurito la sua pazienza davanti alle mie interminabili logorree verbali. Ma, per le trippe del gatto! hai già sentito la parola mansplaining? Maneusplénïngue? balbetto.  No, ma sai che in inglese….. La zia mi guarda con gli occhi pazzi, si alza, volta le spalle e se ne va non senza minacciarmi: meglio per te, fanfarone, che la torta alla zucca di domenica sia buona dopo tutto quello che mi fai subire, animale! 

Ora sono disperato quindi se una lettrice o un lettore avesse un’idea per una torta alla zucca senza tralala, sono aperto a tutti i suggerimenti!

Médoc: Pizzerie oceaniche!

Una volta, tutte le pizzerie in Francia avevano il nome di una città italiana: Pizzeria di Napoli, di Roma, di Pescara, di Siena (sic)….ecc…e le pizze facevano schifo. Ora che le cose sono cambiate e che i pizzaioli francesi sono diventati più bravi dei loro colleghi transalpini, i nomi delle pizzerie sono diventati più sofisticati e hai davvero bisogno di un livello B2 in italiano per ordinare una pizza Margherita al telefono! Pronto, pizzeria Tua nonna non ne farà….? 😁😁😁😁

La svolta gender della lingua italiana!

Dizionario della lingua francese del cinquecento (Edmond Huguet).

Che putiferio per quattro parole: notaia, chirurga, medica, soldata, inserite dalla Treccani nel suo dizionario!

Mettiamo, per esempio, che la parola francese “soldate” (soldata) – che deriva dall’italiano d’altronde – è già presente insieme a “soldat” (soldato) nei dizionari francesi del cinquecento e che la Treccani la introduce cinque secoli dopo nel suo dizionario, significa soltanto, dal mio punto di vista, che la lingua più bella del mondo è anche la più arretrata. 😉