Avete notato ovunque nelle campagne del Médoc questi fiori stranamente conformati, di colore bianco, rosa o viola, che smaltano con le loro sfumature delicate, i prati, le lagune, le rive dei fiumi, le paludi e i confini dei boschi? Questi fiori, una volta, venivano semplicemente chiamati dai francesi che hanno la loro logica propria: fiori di pentecoste perché fioriscono durante quel periodo del calendario cristiano dove c’è questa storia di palomba scesa sulla Terra… I botanisti loro che hanno dissotterrato sia l’argomento che il fior di pentecoste (che strano nome! In francese “Pentecôte” suona come pendenza-pendenza), si sono accorti che la radice alla base delle pianta presentava due “tuberi sferici” e gli ipocriti hanno dato il nome greco Orchis al fior di pentecoste perché decisamente la parola “coglioni” è più chic scritta e detta alla greca. Può essere divertente, per esempio, uno di questi fior delle campagne è diventato l’orchis mascula che è subito stato ribattezzato “coglione di prete” dai francesi faceti e osservatori. Quindi gli orchis appartengono alla famiglia delle orchidee. Da noi, gli orchis che si osservano più facilmente sono l’orchis buffone (orchide minore in italiano), il coglione di prete (orchide maschia in italiano, decisamente gli italiani non valgono niente per dare nomi ai fiori!), l’orchis piramidale, l’orchis a fiori molli (orchide acquatica in italiano). Poi, ci sono gli orchis più ricercati dal botanista dilettante, gli ophrys (le ofridi in italiano) i cui fiori rappresentano affettando delle strutture sempre più bizzarre, talvolta un uomo impiccato (la ballerina in italiano!!!), talvolta un’ape, una mosca, un ragno…Quindi il weekend di pentecoste vado a caccia degli orchis e ovviamente con la fortuna che è sempre la mia, riesco ad osservare solo l’orchis “Piscia di capro” (Satyrum hircinum) che non puzza troppo di piscia di capro. Gli orchis sono fiori protetti, ma se volete un’idea di cosa può essere l’odore di piscia di capro in putrefazione, fatevi un bel mazzo di piscia di capro per sistemarlo in salotto. A voi, la vendetta del fior assassinato. Tutti gli orchis, e in particolare l’orchis piscia di capro, esalano un insopportabile odore di ammoniaca. Non esattamente un odore di pentecoste.
Mese: Maggio 2021
L’amore dei ricci!

In autunno, se avete la casa in campagna, in un posto isolato del giardino, fate un mucchio di foglie e di legno sotto i siepi per permettere ai ricci di svernare. Se siete davvero fortunati, il maggio seguente, vedrete cuccioli di riccio uscire dal mucchio per fare i loro primi passi e, con il passare dei giorni, i cuccioli diventeranno più temerari e si metteranno ad avventurarsi più lontano dal nido sotto lo sguardo dei parenti. Dopo qualche mese, saranno addirittura i padroni del giardino e la notte sentirete i loro grugniti come quelli dei cinghiali della foresta accanto. I ricci faranno stragi di zanzare e di lumache e dovrete ricompensare i vostri bravi cacciatori con delle crocchette per gatti sistemate in una ciotola sotto l’atrio. Ovviamente, La mattina grugnirete anche voi perché i ricci avranno cagato dentro la ciotola. Ma è niente perché basta uno spruzzo d’acqua. E poi vi ricorderete che, una sera, mentre eravate in compagnia di un bambino di sette anni, dietro le persiane, a osservare i ricci sulla terrazza, lui, il cuore battente e l’occhio lucente, vi avrà sussurrato: Ora che abbiamo visto una cosa del genere, credo che possiamo morire!
Estuario: Dove l’autore di questo blog incontra il Dio Pan!

Mentre cammino lungo il fiume dopo la pioggia, annusando i profumi dei caprifogli che si esalano dall’altra riva, mi proviene alle narici un altro odore. Allora senza vederlo so che è Pan, il Dio di tutta la gente caprina delle lande del Médoc, che sta arrivando con la sua corte. Eccolo! sull’altra riva, il terribile Dio barbuto più puzzolente di tutti i Dei antichi, con il suo mantello colore neve che vi cambierà in un Omero se avete la sfortuna di guardarlo un giorno di sole, con le sue corne a forma di lira mostruosa che non hanno ancora trovato un titano musicista abbastanza coraggioso per legarci delle corde. La corte di Pan resta indietro mentre il Dio di tutta la gente caprina delle lande del Médoc penetra in questo angolo del giardino delle Esperidi. Allora, senza pietà per il caprifoglio, Pan si mette a banchettare senza riprendere fiato, una volta il caprifoglio a terra divorato, Pan si arrampica sulle acacie per degustare il caprifoglio più tenero. Più Pan si ingozza di caprifoglio più il divino Pan ammorba le rive del fiume. Alla fine del banchetto tutta la porzione del giardino delle Esperidi dove si trova Pan, puzza in un modo straordinario e Pan autorizza la sua corte a mangiare i suoi avanzi dirigendosi verso un altro angolo del suo Reame ad ammorbare. Mentre, sull’altra riva, il Dio di tutta la gente caprina delle lande del Médoc passa alla mia altezza senza uno sguardo per me, mi inchino, non è tanto frequente di potere osservare un Dio.
Covid-19: Loco por escrupulos!

Io, il giovedì dell’Ascensione, dopo aver passato dieci ore a collegarmi su tutti i siti di prenotazione della vaccinazione anti covid-19 del governo francese. 10 ore ad aggiornare ogni 30 secondi queste fottute pagine con sempre lo stesso fottuto messaggio: nessun appuntamento è disponibile per ora, ma numerose bande orarie saranno presto messe in linea. Potete ugualmente prenotare in un altro centro di vaccinazione. Ah finalmente, ho fatto bene di essere “escrupoloso”, una dosa di Pfizer è disponibile! Dove? No!!!! All’ospedale di Strasburgo? Appuntamento domani alle otto della mattina! Ma vivo a Bordeaux a mille chilometri!!!! E volete che domani mattina io sia a Strasburgo per farmi vaccinare? Spengo il computer, mi alzo titubando, sento che non ci vorrebbe molto di più per precipitarmi nella follia.
Giappone: Un pomeriggio nella riserva ecologica di Baraya!*
In un giardino bordolese, sistemateci una cascata di montagna, aggiungeteci un labirinto di peonie, una foresta di aceri, una collezione di camelie e di magnolie; piantate delle criptomerie in riva al lago, disseminate delle cose giapponesi a destra ed a sinistra…E vedrete i bordolesi passeggiare nel giardino con al guinzaglio degli shiba oppure dei gatti aristocratici, li vedrete mangiare con le bacchette sulle praterie il sabato pomeriggio e vedrete i loro figli, travestiti da personaggi manga, giocare all’inseguimento lungo la cascata. E vi direte: Eh, ma cosa mi sta succedendo? Sono stato teletrasportato in una stampa di Hokusai o in qualche racconto di Soseki? Scommetto che se il Municipio avesse l’idea di piantare tre criptomerie in più, ci metteremmo tutti a parlare giapponese! 😉 🙂 🙂 🙂
Riserva ecologica dei Barails/
*Baraya: pronuncia giusta, ma scrittura fonetica per dare un tocco giapponese alla parola Barrail che non significa niente in francese, ma che in bordolese vuole dire “cancello”.