
Sui moli di Bordeaux, febbraio 1956.
Mercoledì 18 gennaio. Quattro fiocchi di neve cadono su Bordeaux. Gli impiegati comunali si disperano di vedere coriandoli turbinare e tempestare fuori dal periodo carnevalesco e, polli senza testa, corrono in tutte le direzioni senza più sapere cosa fare davanti a questa stranezza bianca. Quattro fioccandoli cadono su Bordeaux e in ufficio è già Carnevale. Qualcuno chiede perché la prefettura non ha ancora telefonato per evacuarci; una collega isterica dice di dovere andare a cercare i suoi bambini prima che la scuola sia seppellita sotto una coltre bianca e mortale. Si potrà tornare a casa se i fioccandoli continueranno a cadere? Qualcuno saprà camminare nella neve senza rompersi il collo o guidare la macchina senza catene? Ci saranno treni, corriere o tram? Ci saranno ancora elettricità, gas, benzina, ma soprattutto si potrà ancora scovare qualcosa da mangiare o saremo bloccati e condannati a morire di fame in questo palazzo? Quattro fioccandoli allegri cadono su Bordeaux. Qualcuno ammira la mia calma in questa fine del mondo. Alzo le spalle e me la racconto come se fossi qualche Frison-Roche savoiardo abituato a fare, ogni giorno, l’arrampicata sul Monte Bianco prima della colazione. Anche se sono decisamente troppo giovane per l’aver vista, mi metto a raccontare della nevicata mitologica del 1956 a Bordeaux come mi fu consegnata dai miei nonni: un racconto terrificante in cui tutti i bordolese furono a un soffio di crepare per colpa di questa fottuta neve e, bambino, l’ho tanto sentito questo racconto dell’inverno 1956 che ho l’impressione di l’aver vissuto. Quattro fioccandoli cadono su Bordeaux e sono tanto bravo come cantastorie e il mio racconto degli eventi e tanto spaventoso che la collega ai bambini minaccia di uccidermi se non smetto di blaterare. Un’ora è passata, la parentesi incantevole è chiusa, la sempiterna pioggia bordolese è tornata e quattro fioccandoli non sono riusciti ad attaccarsi al suolo. Immagino la tristezza dei bambini della collega che non potranno nemmeno fare un pupazzo di neve o una battaglia di palle di neve nel cortile della scuola; il sollievo degli impiegati comunali e del Comune che non è attrezzato per fronteggiare tre centimetri di neve. Quattro fioccandoli sono caduti su Bordeaux e vedrete che se ne parlerà durante i cinquanta prossimi anni!
Bonjour Alex, à l’heure où on aime se faire peur avec tous les jours un nouveau scenario d’apocalypse (des fois que l’actualité ne soit pas assez pourrie), les Bordelais se contentent de peu !
Bonne journée, n’oublie pas tes après-ski !!
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Il paraît qu’en 56 il y eut des batailles de boules de neige épiques au Jardin public et au parc Bordelais, aujourd’hui quand on annonce trois flocons sur Bordeaux, on ferme les parcs et jardins. Je me souviens d’un jour de neige au lycée, il n’y avait plus de transports publics à Bordeaux,, on nous avait lâchés plus tôt, vers 13 heures, j’avais parcouru les 5 km du retour à pied avec les copains. Quelle rigolade ! J’imagine la réaction de ma mère si j’avais téléphoné à son travail pour qu’elle vienne me chercher : mais démerde-toi un peu ! 😁😁😁😁😁
Bonne journée Marion et n’oublie pas tes patins, on ne sait jamais si le Bassin gelait !
Alex
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Secondo te quali altri eventi della storia contemporanea verranno ricordati anche tra 50 anni?
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Non voglio essere troppo serio quindi ho scelto un evento che riguarda la tua passione. l fiasco annunciato del film Asterix che ha costato 70 milioni di euro e che farà 3 ingressi al botteghino. Prima volta che sento un regista supplicare il pubblico, in tutti i media, di andare a vedere il suo film che doveva, secondo lui, salvare il cinema francese e che ne sarà la pietra tombale. 2023 morte del cinema francese. Amen.
Buongiorno Wwayne,
Alex
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