17 Ottobre 2020. Sono stanco. Tanto. Faceva ancora notte quando mi sono alzato. Ho preso una doccia, bevuto un caffè e sono uscito fuori, nel freddo, per guardare il sorgere del sole. Un nuovo giorno di stanchezza, ho pensato. Mi ricordo un giorno di gennaio di cinque anni fa. Il cellulare squillava insistentemente nella mia tasca e non mi sentivo la forza di rispondere; ancora meno quella di schiacciarlo sulla ringhiera della fontana su cui ero seduto Piazza del Parlamento. La città mi pareva deserta e lo squillo del cellulare doveva sentirsi fino alla cima della freccia di San Michele, pensavo. Sono arrivate due bambine che hanno designato sul pavimento, tra i resti delle candele rosse della notte precedente, una campana. Le bambine si sono messe a giocare davanti a me e le guardavo saltare a piè zoppo. Lo facevano in sordina, sbirciando ogni tanto verso un bar chiuso della Piazza e ho capito che erano le figlie del gestore, invisibile ai nostri occhi dal centro della Piazza. Non era un giorno per giocare, ma le bambine si sono messe a litigare ed a ridere sottovoce e mi sentivo un po’ meno stanco. Il cellulare si è messo di nuovo a squillare e questa volta ho risposto: Ma dove sei? ha chiesto una voce. Piazza del Parlamento, ho risposto. Ma cosa fai Piazza del Parlamento che tutto Bordeaux è Piazza dei Quinconces, che tutto è gremito fino a La Commedia? Che non si è mai vista una cosa del genere a Bordeaux? Ma, non senti i clamori dalla Piazza del Parlamento? Vieni, ti dico, che questo giorno non lo rivedremo mai più! Ahi, se potessi aver ragione amico mio, purtroppo di queste giornate ce ne saranno tante altre, è questo che ho pensato allora senza dirglielo tanto ero stanco di questa conversazione. L’amico ha insistito ancora qualche minuto per convincermi, ma non ho ceduto e sono rimasto seduto sulla mia ringhiera a guardare le bambine giocare. La stessa stanchezza di oggi.