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Covid-19: L’orizzonte chimerico!

Veduta del porto di Bordeaux dal castello Trompette (oggi piazza dei Quinconces). Vernet Joseph (1714-1789). Parigi, museo della marina.

Rido da solo davanti alla televisione notando che i giornalisti, i politici, gli esperti, usano freneticamente della parola “orizzonte” in ogni occasione: speranza all’orizzonte, trattamento all’orizzonte, vaccino all’orizzonte, fine del lockdown all’orizzonte….Rido e mi ricordo mia nonna che, come Sancho Panza, ci parlava usando solo proverbi. Per esempio: piove e fa sole, il diavolo ammoglia la figlia. Attenti drolle!* presto ci sarà un arcobaleno con ai piedi un calderone stracolmo d’oro! Correteci drolle! che ci metterà un po’ di burro negli spinaci che con la mia pensione….. E noi, otto e nove anni, ma già disincantati di tutto: Inutile nonna, non riuscirai a sbarazzarti di noi per fare le tue parole incrociate che fa troppo brutto tempo per uscire… Guardo i tizi in televisione e rido chiedendo loro – perché parlo alla mia televisione: ma l’orizzonte è vicino o lontano? Raggiungibile o no? Rido e mi ricordo la nonna con la sua storia di calderone ai piedi dell’arcobaleno. E mio fratello, molto più sveglio di me – perché io ci credevo a tutto quello che diceva la nonna – di dirle un giorno dopo una solita caccia all’arcobaleno: Nonna ci stai raccontando una baggianata perché l’arcobaleno non si muove mai e quando avanziamo lui indietreggia! 

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*drolle(s)/ragazzi in bordolese

**Orizonte chimerico