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La svolta gender della lingua italiana!

Dizionario della lingua francese del cinquecento (Edmond Huguet).

Che putiferio per quattro parole: notaia, chirurga, medica, soldata, inserite dalla Treccani nel suo dizionario!

Mettiamo, per esempio, che la parola francese “soldate” (soldata) – che deriva dall’italiano d’altronde – è già presente insieme a “soldat” (soldato) nei dizionari francesi del cinquecento e che la Treccani la introduce cinque secoli dopo nel suo dizionario, significa soltanto, dal mio punto di vista, che la lingua più bella del mondo è anche la più arretrata. 😉

“Tutte le lingue hanno numeri semplici poi arriva il francese con quatre-vingt-dix (4 volte 20 più 10).”

Sembra che certi italiani che studiano il francese abbiano qualche problema per i numeri compresi tra 70 (soixante-dix) e 99 (quatre-vingt-dix-neuf). Giacomini era un italiano che aveva aperto, nel 1814, un gabinetto di illusioni, via di Valois a Parigi. Dopo tre anni di successo con dei numeri ottici, nel 1817, questo Giacomini propose un nuovo spettacolo, quello di un cane sapiente milanese, istruito e portato a Parigi da un milanese chiamato Castelli d’Orino. Questo cane, che si chiamava Munito, era un barboncino e diventò sicuramente “l’italiano” più famoso di Francia per un exploit strepitoso che esso fece nel mese di novembre di quel 1817. Si legge nel giornale Il costituzionale alla data del 27 novembe 1817: “Il signor Giacomini, proprietario del gabinetto di illusioni, è andato ieri sera, accompagnato da Munito e dai Canarini, dare una rappresentazione al Palais-Royal dal duca di Orléans. La scienza di Munito e l’arditezza dei Canarini hanno occupato per più di un’ora un cerchio brillante. Il giovane Duca di Chartres ha avuto la fantasia di giocare una partita di domino con l’abile allievo del signor Giacomini e non l’ha vinta.” Ora torniamo all’inizio di questa storia che fece la fortuna e la notorietà di Giacomini. Il successo di  Munito fu immediato ed esso fu presto invitato, e non solo in quello del duca di Orléans, ma in tutti i salotti parigini per le sue capacità fuori dal comune. Munito capiva tre lingue di cui il francese, conosceva i colori, indovinava le carte, era campione di domino, era bravissimo in calcolo mentale, sapeva fare addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni difficilissime. Quatre-vingt-dix volte quatre-vingt-cinq e Munito dava al pubblico allibito il prodotto in un lampo. 7650! Beh, oltre al fatto che Munito sia stato un campione di domino, se un cagnolino italiano è riuscito a capire questa storia dei numeri francesi fino a realizzare delle operazioni complesse nella lingua di Molière, mi rifiuto di credere che non possiate con un buon allenamento acquistare la stessa dimestichezza di Munito per contare in francese. 😉

Covid-19 e lingua di Dante Alighieri!

Eugène Delacroix. 1822. Dante e virgilio detto ancora la Barca di Dante. Museo del Louvre. Parigi

In francese è semplice, il certificato si chiama certificat, covid si dice covid, il certificato è digitale quindi lo chiamiamo certificat numérique, il certificato ti permette di viaggiare in tutta l’Europa quando sei vaccinato contro il covid quindi il certificato si chiama: certificat covid numérique UE e nella versione inglese è la stessa cosa e il coso si chiama “EU digital covid certificate” che in italiano non è affatto difficile da tradurre in certificato digitale covid dell’U.E. Allora, se qualcuno potesse spiegarmi perché questi fottuti italiani devono usare dell’espressione Green Pass che non è né italiana né inglese e che non esiste altrove nell’UE! Sinceramente, se mi dite Green Pass e che non so che è il nome che date al certificato covid, penso che sia un coso legato all’ambiente! I misteri della lingua italiana! A proposito, ho la mia seconda dosa di vaccino stasera e mi daranno anche a me il mio certificato covid digitale dell’U.E. 😉