Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia

Notti insonni!

Nel Médoc, i fiumi sono ridotti a niente, le paludi sono asciugate e screpolate per la prima volta da migliaia di anni, gli alberi assetati nelle foreste crepano, le temperature superano quaranta gradi da settimane e la gente non ricorda nemmeno l’ultima volta che ha piovuto. Le nuvole di zanzare medocchine si sono rifugiate in città, presso gli stadi ed i parchi che continuano ad essere annaffiati come se non ci fosse questa siccità terrificante. Sono apparse, da alcuni anni, zanzare aliene che trasmettono malattie tropicali. La notte devi dormire le finestre chiuse, le zanzare si infiltrano ovunque in casa. Atroce. Il ventilatore deve essere acceso in continuo. Quando lo spegni cinque minuti perché non sopporti più il rumore del coso, ti metti a sudare come un maiale. Sai già che non dormirai della notte. Vai a prendere da bere nel frigo e ti metti, tra due pisciate per colpa di tutta l’acqua bevuta, a leggere nel salotto. Sono le due. I ricci che ti avevano abbandonato in primavera per andare a campare nel bosco dietro casa, non ce la fanno più di questa vita forestale e, affamati, sono tornati nel giardino. Ricominci, la sera, a dare a queste bestiole le crocchette dei gatti. I ricci fanno un baccano del diavolo con la bacinella d’acqua che hai messo per essi. Sono le tre e qualcuno ti maledice dal fondo della casa. Sta urlando la sirena di un camion dei vigili del fuoco che fila sulla strada di Pauillac e preghi che non sia il bosco del comune a bruciare, ma qualcosa più lontano verso Nord. Poi, c’è sempre lo stesso concerto delle civette verso le quattro e mezza. Ora, ti sei addormentato nella poltrona quando un timido capriolo ti bussa alla porta per mendicare una ciotola d’acqua quindi esci per andare a riempire per i caprioli la bacinella rovesciate dai ricci. Sono le sei. Stai per prendere una doccia e sorridi di questi coglioni del governo che ti hanno chiesto di pisciare sotto la doccia per risparmiare la risorsa. Qualcuno ti maledice di nuovo dal fondo della casa, ma la voce è coperta dal rumore del primo elicottero dei vigili del fuoco. Una nuova giornata da zombie sta per iniziare.

Galaverna, una parola latina che ritroviamo in italiano…….

Gujan presso Arcachon, Stanislas Gorin (1824-1874). Biblioteca comunale di Bordeaux.

…. ha dato in guascone e in francese: Galerne. La Galerne è un vento del golfo di Biscaglia che proviene da nord-ovest che appare quasi sempre quando fa molto caldo, le giornate di sole che non finiscono mai, in estate. State tranquillamente sdraiati sulla spiaggia a bruciarvi il culo sotto 45 gradi quando, improvvisamente per colpa del passaggio di un fronte freddo nel Golfo di Biscaglia, le condizioni atmosferiche peggiorano in qualche minuto. Il vento cambia direzione e si mette a soffiare da Ovest o Nord-Ovest con raffiche che possono raggiungere facilmente 100km/h, l’umidità si innalza fino a 100%, le temperature si abbassano di 20 gradi in meno di un quarto d’ora. Non vedete più niente, nemmeno il vostro telo tanto la nebbia è da tagliare con un coltello come si dice in francese, cade questa pioggerella fine e insistente, tipica del Sud-Ovest che si chiama “brousine”. La giornata è guastata! Vi resta solo a cercare l’unico negozio di surf del Paese che vende maglioni in estate. Ma non vi lamentate troppo, pensate agli indigeni della contrada che vivono in un Paese del terzo mondo senza camion dei pompieri, senza canadair, chiusi nelle loro case, pregando affinché la Galerne possa dare una mano contro gli incendi che divorano le loro pinete…..