
In autunno, se avete la casa in campagna, in un posto isolato del giardino, fate un mucchio di foglie e di legno sotto i siepi per permettere ai ricci di svernare. Se siete davvero fortunati, il maggio seguente, vedrete cuccioli di riccio uscire dal mucchio per fare i loro primi passi e, con il passare dei giorni, i cuccioli diventeranno più temerari e si metteranno ad avventurarsi più lontano dal nido sotto lo sguardo dei parenti. Dopo qualche mese, saranno addirittura i padroni del giardino e la notte sentirete i loro grugniti come quelli dei cinghiali della foresta accanto. I ricci faranno stragi di zanzare e di lumache e dovrete ricompensare i vostri bravi cacciatori con delle crocchette per gatti sistemate in una ciotola sotto l’atrio. Ovviamente, La mattina grugnirete anche voi perché i ricci avranno cagato dentro la ciotola. Ma è niente perché basta uno spruzzo d’acqua. E poi vi ricorderete che, una sera, mentre eravate in compagnia di un bambino di sette anni, dietro le persiane, a osservare i ricci sulla terrazza, lui, il cuore battente e l’occhio lucente, vi avrà sussurrato: Ora che abbiamo visto una cosa del genere, credo che possiamo morire!