












11 novembre. Sono un tizio strano. Per esempio so che i caprioli si cacciano, ai piedi delle dune oceaniche, nelle pinete anemomorfosi, quasi sempre in dicembre, ma ogni anno, faccio lo stesso errore: il capriolo costa 30 euro al chilo sui mercati, ho visto qualche capriolo nel bosco dietro casa mia, sono stato svegliato stanotte dai gridi di uno stormo di dame grigie volando sopra casa mia ed eccomi convinto che i caprioli mi aspettano per milioni nelle dune. Potete dirmi che sbaglio ogni anno, non cambia niente, ho questo credo ancorato in me: quando tornano le dame grigie, tornano i caprioli. Oggi non si lavora in Francia, commemoriamo i morti della grande guerra. Devo pranzare in fretta, dico, ho sentito le dame grigie stanotte. Troppo presto loro dicono conoscendomi sulla punta delle dita. Vedrete, vi chiuderò la bocca quest’anno tornando con cinque chili di caprioli. Loro ridono di me e dicono che sbaglio come ogni anno e che mi prenderanno in giro al mio ritorno. È un gioco. Sto camminando nella pineta e non vedo nemmeno la traccia di un capriolo allora so che non ne stanerò nemmeno nei loro posti favoriti, nelle dune anemomorfosi. Incrocio una famiglia di cinghiali, tonnellate di funghi delle streghe, un cerchio di strega. Penetro nel più profondo delle dune umide anche se so che i caprioli non le amano. Poi rinuncio. Salgo un’ennesima duna e mi siedo in cima per ammirare l’oceano. La frustrazione di un cacciatore di caprioli non dura mai in questi paesaggi delle lande del Médoc.