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Musica: Erano tre fratelli.

Erano tre fratelli

Avevano una sola sorella da maritare.

L’hanno maritata

Al più cattivo del vicinato

L’ha tanto bastonata

Con un bastone fresco di melo.

L’ha tanto bastonata

Con un bastone fresco di melo,

Che il sangue le grondava

Dalla testa ai piedi.

La sua camicetta 

All’acqua se ne va lavare.

Mentre la stava lavando,

Tre cavalieri arrivano.

Uh, la serva!

Dov’è la dama del castello?

Non sono serva.

Ma sono la dama del castello.

Non sono serva,

Ma sono la dama del castello.

Dimmi sorella mia,

Chi ti ha ridotta così

È, fratello mio,

Il marito che mi avete dato.

È, fratello mio,

Il marito che mi avete dato.

E dunque il fratello

Da camera in camera l’ha cercato.

Di un colpo di spada

La testa al cattivo l’ha tagliata.

La Rochelle: Il canto della cipolla!

Non lontano da La Rochelle, l’anno scorso, vi ho portato sull’isola d’Aix dove La paglia al naso ha trascorso i suoi ultimi giorni in Francia prima di essere spedito dagli inglesi sull’isola di Sant’Elena per crepare, in silenzio, della sua ulcera allo stomaco. Non so perché molti dei miei concittadini hanno questo vizio delle rievocazioni storiche e questo gusto di travestirsi in soldati della vecchia guardia del mangiatore di figatelli. Mistero. Comunque è difficile in Francia di scappare a Napoleone in estate – come in Italia è difficile di evitare le rievocazioni medievali e gli italiani in collant – Quindi sono sul sagrato della chiesa Saint-Sauveur ad assistere a un esercizio di virtuosità dei tamburini e dei pifferai dell’esercito di La paglia al naso. Tra due movimenti, il vecchio maresciallo spiega al pubblico a cosa corrisponde ogni rullo di tamburo nello svolgimento della battaglia. ad un certo punto, loro suonano qualcosa che riconosco subito. Il maresciallo chiede se qualcuno avesse un’idea del titolo della marcia militare. Silenzio. Non riesco a resistere ad aprire la mia fottuta bocca: Facile, colonnello! mi esclamo. Non è affatto una marcia militare, è una filastrocca per bambini! Ho riconosciuto il ritornello, la canzone si chiama: Ho perso il do del mio clarinetto. Non vi dico, cretino come sono, lo sforzo che devo fare per non mettermi a cantare il ritornello davanti alla truppa, là sul sagrato della chiesa Saint-Sauveur sul porto di La Rochelle: Al passo camerati, al passo camerati, al passo, al passo, al passo…. Il maresciallo mi guarda – nonché tutta la gente – come se fossi questo miserabile Blücher. Ma cosa ho detto come stupidaggine che sembrano volere fucilarmi? Passano alcuni secondi come se fossero ore per me, poi il maresciallo si mette a ridere francamente. No, non è: Ho perso il do del mio clarinetto anche se il ritornello è lo stesso. Questa marcia si chiama: il canto della cipolla ed è al suono di questo canto che Napoleone e i suoi granatieri hanno conquistato l’Europa. Appena i nemici sentivano il canto della Cipolla che scappavano – probabilmente l’alito dell’esercito, penso, senza osare intervenire di nuovo. Il maresciallo prosegue: secondo la leggenda, il canto è nato prima la vittoria alla battaglia di Marengo quando Napoleone si accorse che i suoi granatieri strofinavano cipolle sul loro pane prima l’assalto. Il divino Imperatore ha allora chiesto: Cazzo, ma cosa state strofinando sul vostro pane? Cipolla, generalissimo! Ah, non c’è niente di meglio per marciare di un buon passo sulla via della Gloria! ha risposto il divino Imperatore – è tutta un’invenzione, penso, come se l’aiaccino fosse capace di fare una frase così complicata. Ora, dice il maresciallo, sfiliamo verso la torre della Lanterna e nelle vie del porto suonando il canto della cipolla. Seguo la fanfara nelle vie di La Rochelle con il pubblico e mi diverto un sacco. Da allora, non posso più togliermi questo fottuto ritornello della canzone: Ho perso il do del mio clarinetto, che avevo imparato, bambino, a scuola! La vendetta della Paglia al naso! Al passo camerati, al passo camerati, al passo, al passo, al passo….

Cliccate lo scatto se volete sentire la musica e le parole del napoleonico Canto della Cipolla che pensavo fosse la musica della filastrocca per bambini: Ho perso il do del mio clarinetto.

Mi piace la cipolla fritta in olio,

Mi piace la cipolla perché è buona.

Mi piace la cipolla fritta in olio,

Mi piace la cipolla, mi piace la cipolla.

Ritornello

Al passo camerati, al passo camerati,

al passo, al passo, al passo.

Al passo camerati, al passo camerati,

al passo, al passo, al passo.

Ritornello

Una singola cipolla fritta in olio,

Una singola cipolla ci trasforma in Leone,

Una singola cipolla fritta in olio,

Una sola cipolla una sola cipolla

Ritornello

Ma nessuna cipolla agli austriaci,

Niente cipolle per tutti questi cani,

Ma nessuna cipolla agli austriaci,

Niente cipolle, niente cipolle.

Ritornello

Amiamo la cipolla fritta in olio,

Amiamo la cipolla perché è buona,

Amiamo la cipolla fritta in olio,

Amiamo la cipolla, amiamo la cipolla

Ritornello