Ieri, in fine pomeriggio, sono andato a fare la spesa. Il giorno prima non ero a Bordeaux e un amico mi aveva telefonato per dirmi che la gente era impazzita con l’annuncio sorpreso del lockdown, che i supermercati erano letteralmente presi d’assalto, che c’erano code chilometriche agli ingressi. Quando ci vado, sembra che l’isteria collettiva sia ricaduta visto che il parcheggio è deserto. Non c’è proprio un gatto tra gli scaffali. Tutto è stato approvvigionato di nuovo. Manca solo un po’ le uova, ma riesco comunque ad averne una dozzina. In meno di una mezz’ora, ho fatto la spesa per la settimana. Torno a casa.
– Già? lei chiede.
– Si, sai che i canapè non sono affatto assaliti, anzi.
– E perché la gente dovrebbe assalire i canapè? Secondo me, comprano l’essenziale prima di pensare a farci l’aperitivo!
– Ma di cosa mi stai parlando con i tuoi canapè? non capisco niente.
– Be’ mi dici che la gente non si butta sui canapè…(dopo qualche seconda di riflessione)… Ah vuoi dire che la gente non sta a comprare canapè. Ma i negozi di mobili non sono chiusi con il lockdown?
– Secondo me, hai perso la testa!
– Caspita, vieni a raccontarmi che i canapè non sono assaliti e sono io che perdo la testa? È ovvio che non sono assaliti, ma chi pensa a comprare un canapè in questo momento?
– Io ridendo, ho sbagliato, volevo dire supermercati e ho detto canapè!
– Oh bordello di Dio! lei esclama.
– Che ancora? chiedo.
– Lei con aria disperata: Quando penso che è solo il secondo giorno di lockdown!…